venerdì 27 marzo 2020

Far ripartire la cultura

Pur avendone apprezzato il grande impegno nell'affrontare l'emergenza coronavirus e lo sforzo messo in campo con il decreto 'Cura Italia', il presidente di Confindustria Cultura Italia [la federazione che riunisce le associazioni dell'editoria (AIE), della musica (AFI, FIMI, PMI), del cinema e audiovisivo (ANICA, APA, UNIVIDEO) e servizi per la valorizzazione del patrimonio culturale (AICC)] Innocenzo Cipolletta sollecita il governo ad ulteriori, necessarie e improrogabili, misure specifiche per il settore della cultura, ormai allo stremo.

E quindi: un fondo di emergenza esteso a tutti i comparti; il prolungamento della durata dei provvedimenti sia per la cassa integrazione, sia per le sospensioni contributive e dei tributi; che vengano destinato parte del 10% dei compensi incassati dalla SIAE per copia privata anche ai produttori; misure specifiche a sostegno della domanda di prodotti culturali per scongiurare il rischio che i cambiamenti di comportamento di consumo contingenti diventino strutturali al termine dell'emergenza.

Da subito però risulta fondamentale inserire nuovamente i beni di consumo culturali in formato fisico nella lista dei beni di prima necessità e quindi reperibili almeno attraverso le spedizioni via corriere.

L'industria musicale - fa notare infine Confindustria cultura - registra un calo del mercato discografico del 60% mentre l'editoria prevede 18.600 titoli pubblicati in meno in un anno, 39,3 milioni di copie che non saranno stampate e 2.500 titoli che non saranno tradotti, con la vendita di libri crollata del 75% rispetto al 2019. Il quadro è molto preoccupante ed estremamente complesso. Per questo è necessario intervenire con misure specifiche per tutti i settori dell'industria culturale volte a sostenere le intere filiere con strumenti di emergenza che consentano alle imprese di arginare l'attuale crisi fornendo risorse per far fronte alle gravi perdite attuali, ma anche per riavviare il settore quando si riemergerà da questo drammatico periodo”.