lunedì 9 dicembre 2024

Ma sedendo e mirando. L’intruso

L'Associazione Arte Contemporanea Picena, Fainplast e il Comune di Ascoli Piceno sono lieti di presentare la mostra personale dell'artista Luca Bertolo, vincitore della quarta edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast, il prestigioso riconoscimento dedicato alla pittura italiana.

Il titolo della mostra “Ma sedendo e mirando. L’intruso”, invita a fermarsi, osservare e riflettere. Il tema dell’intruso, centrale nell’esposizione, non è immediatamente visibile ma si manifesta come elemento estraneo o inatteso che si inserisce nelle opere e nella percezione dello spettatore.


L’espressione “sedendo e mirando”, tratta dalla poesia L’infinito di Leopardi, diventa una chiave interpretativa per le opere di Bertolo. Da un lato, richiama lo stato contemplativo dello spettatore, che si trova a interrogarsi sul significato delle immagini. Dall’altro, riflette il processo creativo dell’artista, che lascia spazio a elementi dissonanti o "intrusi" all'interno delle sue composizioni.

La relazione tra lo sguardo dello spettatore e quello dell’artista è fondamentale: l’intruso non è solo un soggetto o un tema, ma una presenza che scivola nelle opere per destabilizzare certezze e aprire nuove possibilità interpretative. Questo incontro tra prospettive diverse permette di cogliere un significato più profondo delle opere esposte che sono state realizzate per la maggior parte appositamente per questa mostra.

Nella prima sala, lo sguardo del visitatore viene guidato da un Mirino che incornicia un Angelo dipinto posto nella sala successiva. Gli occhi dell'angelo, specchiati, non solo lo osservano, ma riflettono la sua immagine, invertendo il ruolo di osservatore e osservato. Mirino e Angelo dipinto compongono un’installazione che crea un percorso sia fisico che contemplativo, permettendo una graduale scoperta dell'opera nella sua completezza.

Questo scambio visivo introduce il tema centrale della mostra: il rapporto tra chi guarda e chi è guardato, tra il soggetto e l’oggetto dell’osservazione. Davanti al mirino, il visitatore ha la sensazione di oltrepassare una soglia invisibile, entrando in uno spazio che non gli appartiene: quello privato e creativo dell’artista. Questo senso di intrusione evidenzia una distanza tra noi e l’opera. Non si tratta solo di una separazione fisica, ma anche simbolica: ciò che l’angelo vede di noi non è mai ciò che noi vediamo di noi stessi.

L’angelo dipinto da Bertolo richiama visivamente il Ritratto di giovane uomo di Lorenzo Lotto (1509-1510), un’opera già reinterpretata nel 1967 da Giulio Paolini con “Giovane che guarda Lorenzo Lotto”, una stampa su tela che ribalta il rapporto tra osservatore e osservato. Bertolo compie un’operazione che introduce significative variazioni: gli occhi sono di specchio e fanno convergere lo sguardo celeste e terreno, rendendo lo spettatore parte dell'opera.

La tensione tra sacro e profano, che caratterizza l’angelo di Bertolo, trova una contrapposizione forte nell’opera di Jacopo Benassi, invitato dall’artista stesso a condividere la mostra. Benassi espone un autoritratto che raffigura un dettaglio del proprio corpo: i peli. Questo elemento, crudo e terreno, sembra porsi in netto contrasto con la purezza e il pudore dell’angelo. Il dialogo che si instaura tra le due opere diventa quindi uno scontro simbolico tra opposti: da un lato, il divino e l’ideale; dall’altro, l’umano e il reale. Questa contrapposizione non si limita a una semplice giustapposizione visiva, ma invita il visitatore a riflettere sulle relazioni complesse e stratificate tra spiritualità e corporeità.

La mostra prosegue con due Paesaggi marchigiani che attraversano due mondi pittorici distinti: la figura e il paesaggio appunto. Realizzati da Bertolo durante la residenza nello Spazio del Premio Licini, l’artista ha chiesto di dipingere questi paesaggi in compagnia del Ritratto di Nanny, un'opera di Licini del 1926, unico ritratto figurativo presentato alla Biennale del 1958, che riduce la figurazione e anticipa l'astrazione degli anni '30. I paesaggi marchigiani di Bertolo, ispirati dalla somiglianza tra la sagoma di Nanny e la montagna Sainte-Victoire di Cézanne, si concentrano sull’ambiguità della forma, dipingendo solo il cielo e lasciando lo sfondo piatto con il colore della tela.

Si continua con le Tracce invisibili, due tele realizzate con l'aerografo, costellate di macchie e segni che evocano scritture informali e appunti fugaci. Questi lavori, caratterizzati da una leggerezza quasi eterea, suggeriscono la visione di un paesaggio dall'alto, dove la spontaneità del gesto crea una dinamica tensione tra caso e controllo.

La mostra si conclude con un video intitolato Methallomai. La narrazione, incentrata su tre figure in viaggio verso la Luna, trasforma l'esplorazione spaziale in una metafora della ricerca interiore.

Il percorso espositivo si sviluppa come un triangolo di sguardi e significati: Bertolo, Licini e Leopardi si incontrano, legati da un comune desiderio di oltrepassare i confini, di attraversare la distanza come strumento di rivelazione. La luna, simbolo di un viaggio interiore, diventa il punto di connessione: per Bertolo, è una meta di trasformazione; per Leopardi, un mistero da contemplare; per Licini, una presenza familiare e consolatrice. Questo intreccio di visioni esplora la tensione tra il terreno e il celeste, tra l'ambizione di elevarsi e la consapevolezza dei propri limiti, dove la distanza, da ostacolo, si fa chiave per comprendere la condizione umana.

Luca Bertolo (Milano, 1968) ha studiato informatica all’Università Statale di Milano e successivamente pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si è diplomato nel 1998. Ha vissuto a São Paulo, Londra, Berlino, Vienna. Dal 2005 risiede in una piccola frazione montana sulle Alpi Apuane. Ha partecipato a mostre in spazi pubblici e privati tra cui MART, Rovereto; Aalst Netwerk, Aalst; MAN, Nuoro; Fondazione del Monte; Bologna; MAGA, Gallarate; Fondazione Prada, Milano; GAM, Torino, GNAM, Roma; Centro Pecci, Prato; Nomas Foundation, Roma; 176/Zabludowicz Collection, Londra; MACRO, Roma; Kettle’s Yard, Cambridge; SpazioA, Pistoia; Arcade, Londra/Bruxelles; Marc Foxx, Los Angeles; Galerie Perrotin, Parigi; Galerie Tatjana Pieters, Gent; The Goma, Madrid; Galeria 3+1, Lisbona; Pierogi Gallery, New York, Galleria P420, Bologna. A giugno 2024 inaugura al CEAAC di Strasburgo la sua prima mostra antologica. Alcuni suoi articoli, apparsi su riviste e siti web, sono confluiti nel libro I baffi del bambino. Scritti sull’arte e sugli artisti, Quodlibet, 2018. Nel 2022 ha curato l’edizione italiana di Lo strano posto della religione nell’arte contemporanea, di James Elkins (Johan & Levi, 2022). Dal 2015 insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. 


Ma sedendo e mirando. L'intruso

di Luca Bertolo

artista vincitore della quarta edizione del

PREMIO OSVALDO LICINI BY FAINPLAST

A cura di Alessandro Zechini

14 dicembre 2024 – 4 maggio 2025

Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini, Ascoli Piceno

Inaugurazione 14 dicembre 2024 ore 18:30

venerdì 29 novembre 2024

Euphoria – Art is in the Air

Dopo il grande successo internazionale con oltre 6 milioni di visitatori in tutto il mondo, dal 20 dicembre 2024 al 30 marzo 2025 il Balloon Museum torna a Roma negli spazi de La Nuvola con Euphoria – Art is in the Air, una mostra inedita in prima mondiale, con il patrocinio del Comune di Roma e del MiC – Ministero della Cultura, che presenta 20 opere monumentali e interattive dedicate all’espressione di questa emozione attraverso l’arte. 

Hyperstudio & Mauro Pace, Invisible Ballet, ph. Danilo D'Auria

A cura di Valentino Catricalà, con la collaborazione di Antonella Di Lullo, Euphoria invita a riflettere sulla potenza trasformativa dell’arte celebrando la leggerezza, l’interazione e il potere comunicativo dell'Inflatable art. La mostra posiziona, quindi, le opere come veri e propri contenitori di interazione, spettacolo e scoperta. “Grazie a questa mostra, il gonfiabile e le sue relative declinazioni o interpretazioni, viene visto da una luce nuova: quella dell’arte visiva e della sua capacità di analisi di una società in grande cambiamento” - Valentino Catricalà, curatore. 

Tra gli artisti presenti in mostra: Carsten Höller, Philippe Parreno, Martin Creed, Marta Minujín, Hyperstudio, Rafael Lozano-Hemmer, Ryan Gander, A.A.Murakami, Karina Smigla-Bobinski, Cyril Lancelin, Alex Schweder, Quiet Ensemble, SpY, Nils Völker, Camille Walala e Sun Yitian.

Il Balloon Museum è un progetto d’arte contemporanea itinerante unico nel suo genere, che pone al centro il visitatore e la sua esperienza. Prodotto da Lux Entertainment, ad oggi ha ideato altre tre mostre denominate Let’s Fly, Pop Air ed EmotionAir attualmente in tour in Europa, America e Asia. 

Fin dalla sua nascita, il Balloon Museum ha abbracciato l'idea che gli elementi più autentici e puri dell'infanzia possano essere trasformati in potenti mezzi di espressione. Questa visione, tanto semplice quanto rivoluzionaria, è nata come risposta creativa al cambiamento del paesaggio sociale e culturale internazionale. L’arte per la prima volta parla ad adulti e bambini” - Roberto Fantauzzi, presidente Lux Entertainment S.p.A.

Con grande piacere il Balloon Museum annuncia che dopo la tappa di Roma, dal 5 giugno al 28 agosto 2025 la mostra Euphoria - Art is in the Air si sposterà a Parigi nel prestigioso spazio del Grand Palais.

martedì 19 novembre 2024

We are the world

Dal 5 dicembre 2024 al 2 febbraio 2025 Fabbrica Eos, con la complicità della Galleria Luigi Proietti, presenta presso la Galleria d’arte “V. Guidi” Cascina Roma, di San Donato Milanese la mostra We are the world, personale dedicata allo scultore Dario Goldaniga, in collaborazione con il Comune di San Donato Milanese.Con oltre trenta opere in mostra, l’esposizione intende far luce sulla carriera dell’artista milanese, con una panoramica completa della sua produzione. Iniziato intorno alla fine degli anni’90 nel solco della tecnica tradizionale della fusione a cera persa, Goldaniga ha poi caratterizzato il suo lavoro con un utilizzo completamente nuovo e originale del bronzo unendo successivamente una spiccata sensibilità verso il concetto di recupero.

Dario Goldaniga, World Map

Il percorso espositivoSuddivisa su sette sale, la mostra vuole presentare i tre periodi della produzione artistica di Goldaniga successivi alle primissime sculture realizzate con la fusione e aventi come motivo conduttore l’equilibrio di figure, geometria e forme naturali.La prima macroarea tematica è quella delle opere realizzate a partire dal 2008 con le colature di bronzo. Grazie all’assidua frequentazione delle fonderie artistiche, Goldaniga ha assistito numerose volte al processo di fusione che prevede un modello di cera posto all’interno di uno stampo di terracotta nel quale viene versato il bronzo liquido. Sciogliendosi il modello, tra fumi, vapori e lapilli, il metallo incandescente ricolma lo stampo per poi fuoriuscirne e raffreddarsi. I frammenti in eccesso, essenzialmente scarti di lavorazione chiamati appunto colature, raffreddandosi all’aria, prendono forme contorte, a volte come bruciate e scure.La ricerca di Goldaniga inizia qui, da questi frammenti, o scarti, ognuno dalla forma unica e irripetibile: ne apprezza le forme casuali e le seleziona per trovare “lo scarto” che gli interessa che poi assembleràad altri, selezionati alla stessa maniera, per creare una nuova opera. In tal modo l’artista, con il suo lavoro, è come se desse a tali scarti una seconda possibilità per sublimarsi in opere d’arte. Non si tratta solo di un’azione di recupero o di riciclo, ma di una sorta di “resurrezione” della materia stessa.Gli scarti di bronzo diventano infatti la materia costruttiva con cui dà vita alle sue sculture: astri, animali, mappamondi e le famose World Map, prevalentemente immagini appartenenti al mondo naturale. Il critico Ivan Quaroni di Dario Goldaniga ha scritto: “Come il bricoleur di Claude Levi Strauss, antropologo autore de Il pensiero selvaggio, Goldaniga usa ciò che ha a disposizione, ciò che trova nell’immediato intorno della sua esperienza, per farne l’oggetto di una trasformazione (e di una trasmutazione) che solo riduttivamente possiamo definire estetica, ma che, invece, concerne lo sviluppo di una visione più olistica del cosmo e della natura”.

L’interesse per il recupero si ritrova anche nella seconda tipologia di opere che l’artista ha realizzato per la prima volta nel 2016, strettamente collegate alla prima serie, come nelle opere World Canvas. In questi lavori le colature di bronzo vengono assemblate tra loro mediante la saldatura su tela (o carta): l'immagine in positivo della scultura in lavorazione si imprime sul supporto su cui è adagiata grazie alle tracce che il processo di combustione rilascia sulla tela. Una trama di segni e bruciature genera nuove opere d’arte portando a termine tutto il processo creativo.Completa il percorso espositivo un terzo nucleo di opere realizzate su ardesia. Goldaniga, che da più di trent’anni insegna al liceo artistico, ha sottratto alla distruzione numerose lavagne dismesse dagli istituti scolastici, reinserendole nel circuito della produzione artistica contemporanea. Le lastre di ardesia, le lavagne, sapientemente incise dall’artista, ci restituiscono mappe stellari, costellazioni, visioni dall’alto delle luci del mondo.“La mia vita di artista e di insegnante, comincia proprio dai particolari che vedo e da come li vedo, la ricerca di un rapporto tra particolare e generale, tra piccolo e grande, tra parte e tutto, tra casuale e causale.” 

La riflessione di Goldaniga, orientata alla disamina delle forme naturali (uomini, animali, insetti, territori), si sposta continuamente dall’orizzonte terreno a quello celeste, suggerendo un’idea di viaggio come ascesa (o discesa) interiore e conduce l’artista e il fruitore a interrogarsi sui rapporti effettivi tra macro e microcosmo.


Dario Goldaniga - Nasce a Milano nel 1960, dove vive e lavora, alternando la produzione scultorea all’insegnamento di Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico Fondazione Sacro Cuore. Si è diplomato alla Nuova Accademia di Belle Arti NABA, dove ha avuto come maestri Kengiro Azuma, Carlo Mo e Gianni Colombo con il quale ha collaborato come assistente. Le sue opere si trovano in numerose e importanti collezioni Italiane private e pubbliche (Fondazione Bracco, Museo CAM Casoria, Regione Lombardia, Fondazione Rocco Guglielmo) nonché estere (Collezioni private a Hong Kong, Singapore, Londra, Mumbay).



We Are the World. 

Mostra di Dario Goldaniga

Galleria d’arte “V. Guidi” Cascina Roma

Piazza delle Arti – San Donato Milanese (MI)

Dal 5 dicembre 2024 al 2 febbraio 2025

Cocktail di inaugurazione: giovedì 5 dicembre 2024, dalle 17.30

Ingresso libero

Orari

lun. ven. 9-18.30sab. 9-12.30/14-18.30dom. 10-12.30/15-19

Ingresso libero Cascina Roma

cultura@comune.sandonatomilanese.mi.it 

Tel. 0252772409 

Fabbrica Eos Gallery

info@fabbricaeos.it

+39 02 6596532 

Ufficio Stampa 

Fabbrica Eos

Studio Battage | Margherita Baleni | margherita.baleni@battage.net | +39 3474452374

martedì 29 ottobre 2024

Maria Morganti

La GAM presenta la prima grande mostra antologica di Maria Morganti con un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1988 e il 2024.

L’esposizione, a cura di Elena Volpato, traccia un percorso all’interno di una ricerca fortemente unitaria che ha la propria origine nell’essenzialità del gesto pittorico, nella sua ripetizione ed espansione nel tempo, una ricerca sviluppatasi con costanza negli anni, fino a delineare un’architettura di pensiero, uno spazio di lavoro e archiviazione, un luogo fisico e mentale – lo studio dell’artista – dove dare forma al tempo attraverso la semplicità di atti quotidiani che compongono, per lento accumulo, il complesso diario cromatico di un’esistenza.

Il cuore dello studio di Morganti si trasferisce al centro dello spazio espositivo della GAM. È un’opera esso stesso, denominata Luogogesto, si compone del Sedimentario – una struttura che contiene tutti i dipinti della serie Sedimentazioni – della Diarioteca – in cui si raccolgono tutte le opere denominate Diari – del Quadro infinito – un dipinto che l’artista va realizzando ogni giorno, strato dopo strato, dal 2006 – tutti elementi disposti attorno alla Pedana su cui l’artista si muove durante il lavoro.

La sera dell’inaugurazione, il 29 ottobre 2024, muovendosi attorno il Luogogesto, due giovani artiste, Melania Fusco e Marta Magini, che hanno lungamente collaborato con Morganti, agiranno l’Ostensione #1: l’estrazione di tutte le Sedimentazioni e di tutti i Diari da lei dipinti in vent’anni di quotidiano lavoro nello studio, e la loro collocazione sulle pareti dello spazio espositivo, a formare una lunga linea del tempo composta di tele accostate le une alle altre. Alla fine della performance resterà al centro dello spazio lo Svuotamento del Luogogesto nella sua nuda struttura e, tutt’attorno, un lungo racconto cromatico. A partire dalle ore 18.15 avrà luogo la performance Ostensione #1, si consiglia un duplice passaggio in mostra in due diversi momenti della serata così da apprezzare il modificarsi dell’allestimento.

L’Ostensione #1 è una mostra nella mostra, un cuore affollato di opere che imprime a tutta l’esposizione un moto centripeto a cui risponde il resto del percorso espositivo, modulato invece in una sorta di pulsazione tra momenti di rarefazione in cui la pittura, i disegni e le altre opere trovano attorno a sé il silenzio di un ampio spazio bianco, e momenti di addensamento, di immersioni dello sguardo e del corpo dei visitatori all’interno della materia pittorica.



Installation views mostra Maria Morganti_GAM Torino_photo Luca Vianello e Silvia Mangosio


Maria Morganti

a cura di Elena Volpato


GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

Spazio del Contemporaneo


Per accrediti e informazioni stampa:

GAM TORINO Daniela Matteu | daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it | mob. 348 7829162

ddlArts ddlarts@ddlstudio.net

Alessandra de Antonellis | alessandra.deantonellis@ddlstudio.net | mob.339 3637388

Ilaria Bolognesi | ilaria.bolognesi@ddlstudio.net  | mob.339 1287840

martedì 8 ottobre 2024

Le iniziative della Fondazione THE BANK ETS

La Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea di Bassano del Grappa (VI) riprende la propria attività dopo la pausa estiva, annunciando le mostre e gli eventi in programma da ottobre a dicembre 2024.

"La programmazione autunnale della Fondazione THE BANK riflette il suo desiderio di allargare gli orizzonti dell'attività espositiva e di promozione della pittura contemporanea all'interno del sistema dell'arte e della cultura italiana, sempre in dialogo con gli artisti, gli enti pubblici, le fiere, i festival, le comunità locali, il terzo settore e le imprese attive sui territori. La conformazione della nostra progettualità ha sempre di più la conformazione di un grande arcipelago che attraversa lo stivale e, nel prossimo anno, mi auguro che si estenda anche ad alcuni Paesi d'Europa", dichiara Antonio Menon, presidente di Fondazione THE BANK ETS.

Rinnovata, anche per il 2024, la collaborazione con ArtVerona (11-13 ottobre 2024) per l'assegnazione del Premio Fondazione THE BANK per la pittura contemporanea, giunto alla seconda edizione.

Il Premio, nato con l'obiettivo di sostenere e finanziare attraverso acquisizioni la ricerca e la produzione artistica di pittrici e pittori contemporanei, ma anche di far conoscere al pubblico interessanti artisti emergenti e mid-career, nuove tendenze e linguaggi della ricerca pittorica contemporanea, è stato assegnato nel 2023 all'artista siciliano Francesco Lauretta, rappresentato dalla Galleria Giovanni Bonelli, con l'opera Castello di sabbia (2023).

La giuria dell'edizione 2024 sarà composta da Antonio Menon, presidente della Fondazione THE BANK ETS, Cesare Biasini Selvaggi, segretario generale della Fondazione THE BANK ETS, Francesca Guerisoli, curatrice indipendente e ricercatrice, Domenico de Chirico, curatore indipendente, e Giuliana Benassi, storica dell'arte e curatrice indipendente.

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 12 ottobre, alle ore 15.45, nell'Area talk della manifestazione fieristica.

Secondo appuntamento, dal 24 ottobre al 7 novembre 2024, con la mostra Federico Guida. Arbor, curata dal giornalista e critico d'arte Mimmo di Marzio. Promossa e prodotta dalla Fondazione THE BANK ETS, l'esposizione sarà allestita all'interno della Chiesa ex convento di San Potito (via Salvatore Tommasi 1, Napoli) in occasione della quarta edizione di Art Days - Napoli Campania, il primo grande evento diffuso e collettivo per l'arte contemporanea nella regione.

La mostra, che prende il nome dalla radice latina di Albero, presenterà grandi opere in cui convivono trascendenza e umanità, scienza e religiosità. Saranno esposte, infatti, sei croci pittoriche eseguite da Guida: lavori che indagano la simbologia dell'albero genealogico e rappresentano la condizione umana, ovvero la ricerca del continuo equilibrio tra la verticalità ascendente verso il mistero del divino e l'orizzontalità terrena del quotidiano e della vanitas.

In ogni opera - scrive Mimmo di Marzio - convivono forti contrasti che smuovono sentimenti profondi: il sofferente ritratto di una madre, la crudezza della carne oltraggiata, l'illusione trompe l'oeil del legno, i tormenti astratti della tela, sublimano in immagini cosmiche, galassie, eclissi, nebulose, creando una tensione verso l'Assoluto e mutando le installazioni in rappresentazioni totemiche dell'esistenza».

In occasione del vernissage, previsto per giovedì 24 ottobre alle ore 18, l'attrice napoletana Iaia Forte alle ore 20.30 sarà protagonista della performance Principessa, lettura scenica della favola nera scritta da Mimmo di Marzio e accompagnata dalle musiche live del compositore Alessandro Cerino.

Terzo e ultimo appuntamento, dal 9 novembre 2024 al 25 marzo 2025, presso la sede della Fondazione THE BANK ETS a Bassano del Grappa (VI) con la mostra personale di Sergio Padovani che conclude il tour dell'arista inaugurato all'inizio del 2024 presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma e proseguito con tappe a Modena (Complesso di San Paolo) e Parigi (Galerie Schwab Beaubourg).

Intitolata Sergio Padovani. Opere dal 2018 al 2024 e curata da Cesare Biasini Selvaggi, la mostra di Bassano del Grappa si articolerà sui due piani della Fondazione presentando alcune delle principali opere per progetto Pandemonio, unitamente a dieci lavori inediti, realizzati per l'occasione.

"La mostra vuole dare conto di tutte le fasi della poetica artistica di Sergio Padovani degli ultimi sei anni di produzione artistica. Attingendo dall'eredità dei grandi maestri europei, dal Rinascimento fiammingo, dall'iconografia cristiana, dalla mitologia e dalla religiosità popolare, l'artista modenese stratifica storie esistenti nella sua materia pittorica fatta di olio, bitume e resina, con nuove narrazioni ispirate alla crudeltà e alla violenza attuali, che assumono i connotati di "Eterodossie perturbanti", di immaginari archetipici, di danze macabre e di riti crudeli in cui svolgiamo tutti la parte di carnefici e, allo stesso tempo, di vittime", afferma Cesare Biasini Selvaggi, curatore della mostra.

Nel corso dell'esposizione sarà inoltre presentata la prima monografia dedicata all'opera di Sergio Padovani pubblicata da Il Cigno GG Edizioni con la presentazione di Antonio Menon e i contributi critici di Cesare Biasini Selvaggi, Francesca Baboni, Matteo Scabeni, Stefano Taddei, Roberta Tosi, Paolo Zanatta e ulteriori testi di approfondimento afferenti a diverse discipline, a firma di Lucrezia Ercoli, Gabriele Guerini Rocco, don Andrea Guglielmi.



Per informazioni: M. +39 335 718 0804, 

info@fondazionethebank.org, 

www.fondazionethebank.org.


Segnalato da: CSArt di Chiara Serri, Via Emilia Santo Stefano 54, 42121 Reggio Emilia

lunedì 16 settembre 2024

Art in Motion: AI Creatives at the Singapore Night Race


Arte, motorsport, cambiamento climatico, intelligenza artificiale e sostenibilità. Per il sesto anno consecutivo, DZE Asia con sede a Singapore, azienda controllata da DZ Engineering di Dino Zoli Group, e Fondazione Dino Zoli presentano a Singapore un progetto d'arte contemporanea in occasione del Gran Premio di Formula 1.

La mostra Art in Motion: AI Creatives at the Singapore Night Race, a cura di Nadia Stefanel, sarà allestita dal 18 al 24 settembre 2024 presso The Arts House, tra gli edifici più antichi di Singapore, in passato sede del Parlamento.

Il progetto presenta le opere di sei artisti internazionali di base in Italia e a Singapore - Francesca Fini, Debora Hirsch, Giuseppe Ragazzini, Martin Romeo, Jake Tan, Ker Siang Yeo - che sperimentano strumenti innovativi di intelligenza artificiale, studiandone le possibili integrazioni nell'arte.

Opere sonore, visive e sperimentali incentrate su tre tematiche principali: il cambiamento climatico, l'avvento dell'intelligenza artificiale (AI) e la sostenibilità. Un'occasione per gli artisti e per il pubblico per connettersi e condividere idee, superando le distanze geografiche e culturali.

Art in Motion: AI Creatives at the Singapore Night Race intende esaminare l'influenza dell'intelligenza artificiale sull'arte digitale, evidenziandone la ricaduta sia sulle nostre vite che sul progresso tecnologico, considerando anche l'impatto ambientale dell'umanità attraverso l'espressione creativa, al fine di proporre possibili soluzioni per il futuro.

«Da sempre - dichiara Monica Zoli, socia Dino Zoli Group - l'innovazione tecnologica viaggia a ritmi elevatissimi, ma per farne un buon uso al servizio dell'ambiente e dell'umanità (che è il tema della sostenibilità) serve equilibrio nella crescita della maturità culturale e sociale. Siamo già immersi nel mondo delle grandi opportunità, e delle insidie, espresse dall'Intelligenza Artificiale e tutto dipende da come riusciremo a governare questo meraviglioso strumento con l'intelligenza del cuore. L'arte ha il potere di accendere e mantenere viva la connessione fra la tecnologia e la creatività, ad ognuno il compito di coglierne il messaggio».

«Il riconoscimento di Singapore come il secondo miglior hub di intelligenza artificiale a livello globale - spiega Nadia Stefanel, curatrice della mostra e direttrice della Fondazione Dino Zoli - ci conferma l'importanza di esplorare le possibilità del digitale nel contesto dell'arte. Molti artisti utilizzano, infatti, l'intelligenza artificiale non solo come strumento, ma anche come partner creativo. Di conseguenza, l'esposizione organizzata da DZE Asia e Fondazione Dino Zoli fungerà da piattaforma per mostrare l'intersezione innovativa tra arte e IA, evidenziando il potenziale metamorfico della tecnologia nel regno della creatività. La mostra è l'esito di un'attività di ricerca e di scouting condotti in Italia e a Singapore. Un ringraziamento a Davide Sarchioni, curatore ed esperto di arte digitale, per le connessioni con Giuseppe Ragazzini e Martin Romeo».

L'artista italiana Francesca Fini, protagonista fino al 13 ottobre 2024 di una mostra personale presso la Fondazione Dino Zoli, prologo di Ibrida - Festival Internazionale delle Arti Intermediali, mette in mostra a Singapore un mix di media tradizionali, tecnologia, dispositivi di design interattivo ed elementi audiovisivi generativi. Il video Meccanimus è incentrato sulla figura di un cyborg che si muove nella Città del Leone, abbandonata dagli uomini e ora ricoperta dalla natura. Esplorando i temi della solitudine e della scoperta di sé in un mondo senza ruoli prestabiliti, il cyborg tenta di capire cosa sarà il futuro. Il video propone una riflessione sulla potenziale armonia tra tecnologia e natura, offrendo uno sguardo sulle implicazioni del nostro futuro tecnologico.

Deborah Hirsch, artista, ha ideato e facilitato il workshop Il pensiero creativo attraverso l'arte contemporanea per aziende e università, esplorando i temi della natura e della connessione degli esseri umani. Attraverso il progetto Plantalia (Courtesy Hutchinson Modern & Contemporary, New York), le specie vegetali in via di estinzione vengono "fotografate" utilizzando una miscela di intelligenza artificiale e abilità artistica e successivamente registrate in un archivio permanente sulla blockchain, fungendo da registrazione simbolica di ciò che rischiamo di perdere. Hirsch approfondisce, così, il rapporto tra natura e ambienti urbani, sottolineando il ruolo cruciale degli habitat protetti nel preservare la biodiversità. Questo progetto è stato ispirato dalla sua conoscenza delle specie vegetali, scoperte anche nelle riserve protette di Singapore, come la Riserva naturale di Bukit Timah e la Riserva naturale del bacino centrale. Il lavoro di Hirsch evidenzia l'urgenza della conservazione di fronte all'urbanizzazione e la necessità di un impegno globale per garantire la sopravvivenza di diverse specie vegetali in tutto il mondo.

Giuseppe Ragazzini presenta in questa mostra la sua edizione Race della scultura cinetica interattiva The Face Wheels. Ragazzini, pittore, scenografo e artista visivo italiano, espone un lavoro composto da cinque dischi che rappresentano ciascuno una diversa componente facciale: la bocca, il naso, gli occhi e la testa, generati dall'intelligenza artificiale ed elaborati dall'artista. Questi dettagli, che possono essere controllati e ruotati, si ispirano a personalità iconiche del mondo delle corse, trasformando l'installazione in un generatore dinamico di 1.024 volti-collage unici.

L'artista visivo italo-argentino Martin Romeo presenta Anthropic Cloud, un video interattivo realizzato con CGI, tecniche di intelligenza artificiale e audio stereo. Noto per esplorare la connessione tra natura, tecnologia e corpo attraverso media immersivi, Romeo utilizza l'intelligenza artificiale nel suo lavoro per approfondire eventi ambientali e umani. L'artista traccia, in una dimensione spazio-temporale statica, creata con l'intelligenza artificiale, il transito degli aerei nel cielo di Singapore durante l'evento del Gran Premio, innescando la formazione video di una nuvola rosa ogni volta che uno di essi passa nelle vicinanze.


L'artista singaporiano Jake Tan esplora spesso i temi della natura, della tecnologia e della società. MR(AI) visualizza le fluttuazioni in tempo reale della sua frequenza cardiaca durante l'eccitazione dell'evento di Formula 1 di Singapore. Un'opera che invita alla riflessione su un mondo in cui i sentimenti e i dati umani sono modellati dall'apprendimento automatico.

L'artista singaporiano Ker Siang Yeo presenta in mostra l'opera The Audience Comes First. Cercando di trasformare le prospettive del pubblico in una creazione coinvolgente e collaborativa, l'artista fonde le esplosioni delle luci a LED che fiancheggiano il circuito cittadino di Marina Bay con strumenti come Generative Adversarial Networks (GAN). Un lavoro interattivo che offre agli ospiti la libertà di modellare il risultato dell'opera stessa attraverso personali suggerimenti creativi. Il pubblico diviene così parte integrante del processo artistico.

Favorendo il dialogo su questioni di estrema attualità ed esaminando la relazione tra tecnologia ed esistenza umana, Art in Motion: AI Creatives at the Singapore Night Race traccia la strada per un futuro più sostenibile, in cui l'intelligenza artificiale generativa diventi un catalizzatore di innovazione e progresso responsabile.

Il progetto è realizzato con il sostegno di Ambasciata d'Italia, EuroCham e Camera di Commercio Italiana a Singapore, grazie anche al supporto di sponsor e realtà high-tech, come ARHT, HIKVision, Illuminate, Aggreko, E&E, Hawksford, Campari e altri.

L'Ambasciatore d'Italia a Singapore, Dante Brandi, ha dichiarato: «Questa mostra, ambientata nell'esaltante sfondo del Gran Premio di Formula 1, rappresenta una fusione unica di arte, tecnologia e sostenibilità. Fornisce un'eccezionale opportunità per riflettere sul ruolo dell'intelligenza artificiale nel plasmare il futuro dell'espressione creativa, affrontando questioni globali critiche come il cambiamento climatico. L'Ambasciata è lieta di sostenere questa iniziativa, che non solo celebra l'innovazione, ma rafforza anche il dialogo tra Italia e Singapore, due paesi che condividono l'impegno per l'eccellenza e la lungimiranza».

La mostra è stata inclusa dal Singapore Tourism Board nel programma ufficiale del Grand Prix Season Singapore (GPSS24); è inoltre inserita nel cartellone dell'SG Gallery Month, organizzato da Art Galleries Association Singapore (AGAS).

L'esposizione è aperta gratuitamente al pubblico dal 19 al 24 settembre con orario 10.00-20.00. Ingresso gratuito. Per informazioni: www.dz-e.com, www.fondazionedinozoli.com.


DZE Asia, azienda con sede a Singapore, controllata da DZ Engineering di Dino Zoli Group, è leader nel settore degli sport motoristici con i suoi sistemi elettronici e di illuminazione da corsa all'avanguardia. In qualità di principale integratore di sistemi e appaltatore generale, DZE Asia offre soluzioni personalizzate in tutto il mondo, migliorando le prestazioni e la sicurezza sulle piste da corsa. Con un team dedicato e un impegno per l'innovazione, DZE Asia, sostenuta da Dino Zoli Group, sposta continuamente i confini dell'eccellenza delle infrastrutture del motorsport, stabilendo nuovi standard a livello globale.


La Fondazione Dino Zoli promuove e sostiene la cultura italiana in patria e all'estero attraverso l'organizzazione di mostre d'arte ed eventi culturali. Nella sua sede di Forlì è permanentemente ospitata un'importante collezione d'arte moderna e contemporanea. La Fondazione rappresenta il cuore culturale delle varie attività imprenditoriali facenti parte di Dino Zoli Group.


 ART IN MOTION: AI Creatives at the Singapore Night Race

A cura di Nadia Stefanel


The Arts House, Singapore

18-24 settembre 2024

In occasione del Gran Premio di Formula 1 di Singapore


Evento segnalato da: 

CSArt di Chiara Serri, Via Emilia Santo Stefano 54, 42121 Reggio Emilia

venerdì 6 settembre 2024

Moving Ideas 5

Moving Ideas giunta alla quinta edizione ripercorre, come negli anni precedenti, il desiderio di condividere un percorso nel contemporaneo, senza forzare una lettura univoca. La volontà di creare un dialogo con i visitatori, un confronto continuo, senza imbalsamare le opere in una lettura che resti immutata. Un “work in progress”, poiché ci impegniamo quotidianamente, e continueremo nel futuro, ad accogliere e testimoniare i nuovi percorsi che l’arte d’oggi va esprimendo nella sua evoluzione; percorsi che obbligano gli artisti a misurarsi con nuovi punti di vista, con nuovi materiali, con nuovi processi mentali, con il senso di una società in cui la velocità del cambiamento non permette ritmi più lenti di riflessione sulla realtà.

Anche quest’anno l’evento è inserito nella programmazione della Rome Future Week.

Artisti: Solange Aiçaguer, Akeppa, Alain Churlaud, Fadiese, Jean-Marie Guyaux, Elena Furgal, Stephen Harper, Chia-Yen Ho, Rebeccah Klodt, Simi Larisch, Fiona Livingstone, Bobby Austin Mowbray, Asuman Nuhoğlu, Gayle Printz, Rosalorenza, Miyako Shimizu, Lenka Sližová, Tamara Sweere, Josephine Temin.



Moving Ideas 5

16 – 30 settembre 2024


Rossocinabro

Via Raffaele Cadorna, 28

00187 Roma

da lun – ven 11-17

entrata libera

Curatore Joe Hansen

lunedì 2 settembre 2024

Il Surrealismo e l’Italia

Cento anni fa nasceva il Surrealismo; da quel momento la percezione del mondo non sarà più la stessa. La mostra "Il Surrealismo e l’Italia"  dal 14 settembre al 15 dicembre 2024 a Villa dei Capolavori testimonia, attraverso oltre 150 opere di Dalí, Magritte, Ernst, Miró, Duchamp, Man Ray, Tanguy, de Chirico, Leonor Fini e altri protagonisti di questa corrente immaginifica, la vastità di mezzi e linguaggi del Surrealismo e ne esplora l'impatto e l'evoluzione nel nostro Paese, offrendo una prospettiva inedita e affascinante su un movimento che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario artistico contemporaneo. Mostra a cura di di Alice Ensabella, Alessandro Nigro, Stefano Roffi.

Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo – Parma

Enrico Baj, Generale, 1975, acrilici e collage su tavola. ©️ Enrico Baj by SIAE 2024


lunedì 22 luglio 2024

Guaymallén dell’artista argentina La Chola Poblete

Dal 13 settembre al 20 ottobre 2024 il MUDEC di Milano presenta con Deutsche Bank e in collaborazione con 24 ORE Cultura la mostra Guaymallén dell’artista argentina La Chola Poblete, vincitrice nel 2023 del prestigioso premio internazionale “Artist of the Year” che la Banca dedica all’arte contemporanea, e di recente premiata con una menzione speciale per il suo contributo alla 60a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.


La mostra è a cura di Britta Färber, Global Head of Art & Culture di Deutsche Bank. Artista, performer e attivista per i diritti LGBTQ+, nel suo lavoro La Chola Poblete (1989) esamina in modo critico le conseguenze del colonialismo e della supremazia bianca nel suo Paese, l’Argentina. Attraverso differenti media come scultura, pittura, performance, disegno, acquarello e fotografia, riflette sulle sue radici indigene e queer e si oppone alla stereotipizzazione e all'esotizzazione delle popolazioni indigene confrontandosi con il ruolo storico di donne, travestiti e transessuali, espressioni della femminilità prese di mira o emarginate dalle strutture di potere religiose e patriarcali. 

A questi temi si associa una riflessione più ampia che riguarda la posizione dell’artista nel mondo dell’arte in relazione alla sua identità (trans, indigena) e il ruolo delle istituzioni occidentali nel determinare i canoni di ciò che chiamiamo “arte”, un processo che non è solo un prodotto storico ma dipende attivamente da determinate condizioni ideologiche e post-coloniali. 

Per Guaymallén l’artista ha progettato uno spazio che si riferisce allo stile architettonico del barocco andino, ridisegnando gli ambienti di Mudec Photo come una straordinaria “chiesa del disegno” contemporanea, un luogo popolato da motivi e simboli religiosi, politici, erotici, pop-culturali e indigeni che si sovrappongono tra loro creando un ambiente immersivo dove storie di salvezza, vergini, martiri e antiche dee sono filtrate da una lente di auto-emancipazione, di guarigione e di reclamazione sovversiva.

Per accrediti stampa scrivere a ddl |arts|Elisa Fusi @: elisa.fusi@ddlstudio.net | +39 347 8086.566Ilaria Bolognesi @: ilaria.bolognesi@ddlstudio.net | +39 339 1287.840

martedì 2 luglio 2024

Scegliere una formazione nelle arti visive all’Accademia Galli


Scegliere una formazione nelle arti visive all’Accademia Galli significa intraprendere un percorso di eccellenza, un viaggio di scoperta e crescita personale, dove il talento incontra l'opportunità e dove ogni pennellata contribuisce a dipingere il proprio successo. Scopri i percorsi formativi dell'Accademia Aldo Galli di Como (IED network) negli OPEN DAY previsti il 9 luglio in presenza presso la sede di via Francesco Petrarca 9 a Como e dall’8 al 12 luglio online. 

L'Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como - IED network - offre un corso triennale in Pittura e Linguaggi visivi che ha l’obiettivo di formare artisti a 360 gradi. Le lezioni, pratiche e teoriche, spaziano dalle tecniche artistiche tradizionali alle più moderne espressioni visive: come le sessioni di pittura a olio e scultura che si alternano a workshop di pittura digitale e modellazione 3D. Questo approccio integrato permette di sviluppare una padronanza completa delle tecniche artistiche, garantendo la libertà di esprimere la propria visione in molteplici forme e tecniche. 

L'offerta formativa non si limita al triennio. Per coloro che desiderano approfondire ulteriormente le proprie competenze e affrontare il mercato dell’arte del futuro, è previsto il biennio Painting and Digital Art - Coding the Future: un percorso interamente in lingua inglese focalizzato sull'arte digitale, progettato per coloro che vogliono esplorare le nuove frontiere dell'arte, acquisendo competenze che sono sempre più richieste nel mondo professionale.

I docenti dell’accademia sono tutti professionisti affermati e attivi nel mondo dell'arte e del design e proprio grazie al loro prestigio e alla loro stretta connessione con il mondo del lavoro offrono agli studenti un'educazione di altissima qualità e preziose opportunità di networking e carriera. Iscriviti al seguente link

Per maggiori informazioni: Accademia di Belle Arti Aldo Galli IED Network

t. +39 031.30.14.30 |

www.accademiagalli.it| info@accademiagalli.com