In esposizione fino al 22 aprile al MAST di Bologna la mostra di Thomas Struth Nature & Politics, una selezione di 25 immagini a colori di grandi dimensioni del fotografo tedesco, artista tra i più noti e affermati della scena internazionale, che rappresentano l’avanguardia, la sperimentazione e l’innovazione nelle attività umane.
Realizzate nei siti industriali e di ricerca scientifica di tutto il mondo, le fotografie in mostra “mettono in discussione lo sviluppo della tecnologia come promessa unica del progresso umano”.
La mostra Nature & Politics è un viaggio alla scoperta di luoghi solitamente inaccessibili al pubblico, che mostra uno spaccato del mondo sconosciuto che sta dietro all'innovazione tecnologica. Laboratori di ricerca spaziale, impianti nucleari, sale operatorie, piattaforme di perforazione sono fotografati con minuziosa attenzione, distaccata curiosità e con la capacità di osservare quelle caratteristiche degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle infrastrutture che i ricercatori, dopo ore, giorni e anni, faticano a vedere. Thomas Struth punta la sua attenzione sulle macchine quali strumenti di trasformazione della società contemporanea ed esplora l'estetica dell'innovazione e della sperimentazione: registra la potenza e l’influenza esercitate in modo occulto dalle tecnologie avanzate sulla nostra esistenza.
“Con queste immagini - spiega Urs Stahel, curatore della mostra - Struth si muove in zone proibite, in mondi il cui accesso ci è solitamente precluso, e ci mostra una serie di sperimentazioni scientifiche e ipertecnologiche, di nuovi sviluppi, ricerche, misurazioni e interventi che in un momento imprecisato, nel presente o nel futuro, in modo diretto oppure mediato, faranno irruzione nella nostra vita e ne muteranno il corso”.
Thomas Struth (nato nel 1954) è uno degli artisti più importanti della sua generazione. Negli anni Settanta è stato studente alla Kunstakadamie Dusseldorf, dove prima ha studiato pittura con Gerhard Richter, poi fotografia con Bernd e Hilla Becher.
Insieme agli altri allievi dei Becher, tra cui Andreas Gursky, Thomas Ruff e Candida Höfer, è stato uno dei protagonisti della cosiddetta Scuola di Dusseldorf. È divenuto celebre in tutto il mondo grazie alle sue fotografie di vedute urbane, ai ritratti individuali e di famiglia “Family Portraits”, alle immagini di grande formato scattate nei musei “Museum Photographs” e alle fotografie della serie “Paradise”.
Dal 2007 dopo aver visitato un enorme cantiere navale nell’isola di Geoje in Corea del Sud, ha affrontato e illustrato un tema nuovo: la scienza e la tecnologia.
Le sue opere sono nelle collezioni dei più importanti musei del mondo.
LUCIA CRESPI Ufficio stampa MAST Bologna
Via Francesco Brioschi, 21 – 20136 Milano
T 02.89401645 - F 02.89410051
M chiara@luciacrespi.it
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