Le opere sono sfere, ottenute dalla lavorazione di una particolare ceramica dipinta e intarsiata. Sfere come stelle, pianeti, asteroidi, come corpi celesti che disegnano lo spazio. Sfere come quark, elettroni, neutrini, come particelle elementari che definiscono la materia. Sfere come elementi simbolici dell’universo, quello macroscopico del cosmo e quello microscopico dei costituenti ultimi della materia. Sfere graffiate, incise e squarciate, sintesi di contrasti, tra opacità e lucentezza, oscurità e colore, come sintesi e rappresentazione di ordine e caos, origine ed evoluzione, materia e intelletto, visibile e invisibile. Concetti e temi oggetto della riflessione dell’uomo, una riflessione che può assumere forme diverse: quella dell’arte, per esempio, o della fisica, espressioni dell’intelligenza, della curiosità e della creatività umana, e fondate sull’osservazione, la ricerca, la sperimentazione. Sfere come elementi paradigmatici di ciò che sta fuori di noi e di ciò che noi stessi siamo, di ciò che conosciamo e, ancor più, di ciò che aspiriamo a conoscere. Sfere iconiche come elementi di relazione tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, in un viaggio dalle profondità dello spazio alle profondità della materia: il viaggio più affascinante, quello della conoscenza umana.
Non a caso il curatore, Antonio Zoccoli illustre scienziato, attuale presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la racconta come “un percorso che ci accompagna attraverso l’evoluzione della scienza e della conoscenza umana, partendo dall’osservazione dell’Universo per giungere allo studio del mondo subatomico, fino a combinare il tutto in una mirabile sintesi tra Arte e Conoscenza”.
Una mostra sulle costellazioni, nel senso che gli ha voluto dare Marco Tamburro, che, come scrive nella presentazione Antonino Zichichi, scienziato tra i più noti del nostro Paese, “è un richiamo al fascino che il cielo ha esercitato su di noi, passeggeri della navicella spaziale denominata Terra”. In questa mostra ogni costellazione è simboleggiata con un pianeta, o una stella, o un asteroide, o più semplicemente una sfera, tracciata da colori che sono frutto della fantasia dell’artista. Un modo anche questo di avvicinare il pubblico alla comprensione del mondo cosmico, come racconta lo stesso Tamburro: “ciascuna Sfera immobile nella propria orbita, nel suo invisibile moto di rotazione, sprigiona una forza magnetica che afferra i sensi di chi guarda, concedendo l’esplorazione forse nient’altro che di se stessi, o rivelazioni dell’universo, o forse di entrambi. Quella impenetrabile, seducente e fatale corrispondenza di caos e istinti, dell’uno manifestazione dell’altro”.
Il catalogo della mostra, edito da Il Cigno GG Edizioni, è introdotto dalle affascinanti considerazioni di Antonino Zichichi (Presidente della Fondazione Ettore Majorana di Erice) e di Antonio Zoccoli, ordinario di Fisica all’Università di Bologna, Presidente dell’INFN e curatore della mostra.
PER ASPERA AD ASTRA
di Marco Tamburro
8 marzo – 5 aprile 2021
Galleria Umberto Mastroianni
Musei di San Salvatore in Lauro, Piazza di San Salvatore in Lauro 15, 00186 Roma
Orari: 10.00-13.00/16.00-19.00
Sabato e Domenica chiuso
Ingresso gratuito
Per info: info@ilcigno.org
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