Galleria Milano
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BETTY DANON
Inaugurazione: giovedì 21 ottobre 2021, 18.30
Periodo espositivo: da venerdì 22 ottobre a sabato 8 gennaio
2022
Orari della Galleria: da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle
13,30 e dalle 15,00 alle 19,00
Il percorso espositivo in Galleria inizia
con le tele geometriche realizzate
all’inizio degli anni Settanta (1971-1973), dove sono formalizzate strutture
geometriche che rivelano il suo interesse per la psicologia junghiana e la
filosofia orientale. Questi acrilici prevalentemente sui toni del grigio-azzurro,
da lei chiamati “pitture atonali”, vengono esposti per la prima volta alla
Galleria San Fedele nel 1972 e coincidono con il suo lancio nel mondo dell’arte.
Nella sua Dichiarazione di poetica,
l’artista definisce il cerchio “partenza”, “archetipo magico”, “eterno
perfetto”, che si spezza e scompone dividendosi in giochi percettivi.
Contestualmente alle sperimentazioni
pittoriche, tra la fine del 1972 e il 1973 inizia a lavorare con i pentagrammi e
con le sue Finestre di cielo, collage
animati da segni indecifrabili in cui si alternano elementi programmati e
casuali. Nel 1973 sfociano poi nelle “partiture
astratte”, esposte alla Galleria Milano nell’aprile del 1977, quando Carla
Pellegrini apre i suoi spazi alla personale Suono
e segno. In queste opere, forse le più note, la linea e il punto sono
intesi come base di partenza per una riflessione sulla riduzione al grado zero
della comunicazione, in senso semantico ma anche esistenziale, come evidente
anche in Super L.P. (1973-75) dove i
due elementi declinano le sette fasi della vita dell’uomo. Nella stessa
occasione, in Galleria, si tengono diverse audizioni della performance punto-linea… e la presentazione
dell’omonimo libro d’artista, ritenuto da Roland Barthes “perfetto” e da
Mirella Bentivoglio capolavoro assoluto. Quest’ultima invita Betty Danon alla
Biennale di Venezia del 1978 nella collettiva Materializzazione del
linguaggio, dove porta l’azione Memoria del segno sonoro, in cui scrive con inchiostro simpatico su
un foglio pentagrammato, per poi applicarvi delle pennellate d’inchiostro blu,
accostamento che ritorna anche in altre opere come Giochi prospettici (1973).
Nel 1979, Betty Danon spedisce ad altri
artisti dei cartoncini sui quali lei stessa ha stampato dei pentagrammi: le
rispondono in circa duecento, da cui Io
& gli altri, sua prima esperienza di Mail Art, che diventerà una mostra presso la Galleria Apollinaire
di Guido Le Noci. L’operazione ha il plauso di molti ma attira anche diverse
critiche: stanca del “magnifico mondo dell’arte”, si ritira dall’ambiente delle
gallerie e continua la sua ricerca artistica nella direzione della Mail Art,
generando una impressionante mole di opere, oggi patrimonio imprescindibile
conservato per la maggior parte nell’Archivio del '900 del Mart di Rovereto
(Fondo Betty Danon). La Galleria Milano ne restituisce una piccola parte, con
elementi della corrispondenza con David Cole, Pablo Echaurren, Amelia Etlinger
e Scott Helmes.
Catalogo con testo di Bianca Trevisan, edito da Kunstverein Publishing Milano e Galleria
Milano.
La mostra, arricchita da diverso materiale
documentativo, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Betty Danon e la Galleria
Tiziana Di Caro.
In una serata dedicata, il musicista
sperimentale Elio Marchesini eseguirà
alcuni brani dalle “partiture astratte”.
Si ringrazia l’Archivio del '900 del Mart per
la disponibilità.
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