lunedì 29 ottobre 2018

Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo a Palazzo Zaguri

Palazzo Zaguri riaprirà il 1 novembre con un evento di respiro internazionale , un'esposizione mai vista finora con opere del valore complessivo di circa cinquanta milioni di euro, per la cui tutela serviranno quindici giorni di chiusura, necessari alla messa in sicurezza dei manufatti.

Non a caso si parla di manufatti, tessuti per ore da abili mani femminili per decenni, grazie all'intuizione e alla lungimiranza di un italiano appassionato di cultura contemporanea, il cui ultimo desiderio era proprio quello di esporre tutte le sue realizzazioni a Venezia. Non sono stoffe, non sono costumi di scena. Sono opere capaci di stupire e di "catturare" chiunque, per la finezza dell'ordito e la maestria nel miscelarne i colori sulla tela.

Da Kandinskij a Botero, passando per De Chirico, Mastroianni, Paul Klee, Henri Matisse, Joan Mirò e Andy Wharol, solo per citare alcuni dei grandi maestri del '900 presenti alla mostra. Perfino Renzo Piano fece "tradurre" alcuni suoi disegni con questa tecnica, a imperitura memoria. Tutti in un filo.

Oltre 100 grandi opere, 35 sale espositive su 5 piani.
Un evento internazionale per incontrare il meglio dell'arte del '900 attraverso celebri maestri: una grande mostra che va oltre il quadro, oltre l'artista, oltre la pittura.

Un viaggio lungo più di un secolo, insomma quasi un ritorno alle origini, un forte richiamo alla storia del tessuto cittadino veneziano: Il nobile Palazzo Zaguri di Venezia torna ad essere un luogo d'arte e di cultura.

Il palazzo, infatti, fu eretto tra il XIV e il XV secolo per volontà della famiglia Pasqualini, famosi commercianti della seta. E sono proprio le trame e gli orditi, i protagonisti di questa nuova e inedita mostra, in un continuum spazio temporale che lega storia e attualità.



"Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo"
Dal 1° novembre a Venezia

La mostra è aperta da martedì a domenica (giorno di chiusura lunedì), dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00).


Per info: www.palazzozaguri.com oppure biglietteria@palazzozaguri.it

mercoledì 24 ottobre 2018

Contesti espressivi al Museo Emilio Greco di Catania

Dopo la Rassegna d'arte visiva "Vitalismi stilistici" (con opere di 44 artisti), la Mostra d'arte contemporanea "Contenutismi stilistici" (con protagonosti 44 artisti), la doppia mostra personale delle artiste Nelly D'urso e Antonella Serratore ("Contrasti cromatici"), il Premio "Sicily Vision Art" e la VII Mostra d'arte contemporanea "Art today", il Museo Emilio Greco di Catania torna a ospitare un altro evento d'arte promosso dalla prestigiosa Accademia Federiciana: la mostra bipersonale "Contesti espressivi" delle artiste siciliane Serena Capizzello e Antonella Serratore.

Promossa dall'Accademia Federiciana per il VII "Festival siciliano della Cultura", la mostra - ideata e curata dal noto critico d'arte e promotore culturale Fortunato Orazio Signorello, curatore anche della pubblicazione a colori editata dalla Kritios Edizioni appositamente per questa esposizione - accoglie 41 opere di medio e grande formato - alcune delle quali sono state esposte in prestigiose mostre nazionali e  internazionali - frutto della recente ricerca pittorica delle due artiste.

Nata a Catania il 24 gennaio 199, Serena Capizzello, valida disegnatrice attiva nell'ambito del realismo-verismo che nella sua ricerca espressiva ha raggiunto immediatezza e disinvoltura nell’esecuzione, espone 16 disegni di piccolo e medio formato - raffiguranti paesaggi, interni, figure umane e oggetti - realizzati con estrema abilità tecnica e incisività. Di lei il critico d'arte Fortunato Orazio Signorello ha scritto, tra l'altro, che «guardando la produzione di Serena Capizzello è evidente che la tematica sociale - che continua a rappresentare in molte sue opere perché "l’artista, vivendo nella società e percependo i cambiamenti, deve dar voce e testimonianza alla realtà che cambia giorno dopo giorno" - e i paesaggi hanno una centralità assoluta nei soggetti da lei raffigurati, che si caratterizzano particolarmente per una indovinata applicazione delle leggi prospettiche e per l’elevata qualità esecutiva». Nella mostra verrà esposta, tra l'altro, anche l'opera “My father”; che nel 2015 è stata presentata a Expo arte italiana. Evento d’arte - inerente all’esposizione universale Expo Milano 2015 - svoltosi, a cura di Vittorio Sgarbi, nella villa Bagatti Valsecchi di Varedo (in provincia di Monza e Brianza). 

Antonella Serratore, che è nata a Lentini il 16 marzo 1948, espone 26 opere dalle tecniche più variegate (oli, acrilici, pastelli e tecniche miste) che mettono in luce - non lasciando spazio all’improvvisazione - lo studio approfondito del soggetto raffigurato, delle proporzioni e delle cromie cromatiche. Nel corso della sua attività ha approfondito, al fine di approdare a un proprio linguaggio pittorico impregnato da un’originale ricerca di libertà espressiva, vari stili che richiamano fortemente movimenti artistici quali il surrealismo, l'astrattismo, l’espressionismo e il realismo. Di lei hanno scritto, tra gli altri, i noti critici d’arte Fortunato Orazio Signorello (che all’artista ha dedicato una pubblicazione monografica, editata nel 2012 dalla Kritios Edizioni, dal titolo “Antonella Serratore. Dinamismo stilistico”), Giorgio Falossi e Massimo Catalano. Di lei Signorello ha scritto, tra l'altro, che ella «eccelle soprattutto per le capacità di armonizzare gli stili e le esperienze eterogenee "che fanno parte del suo vissuto", ne è consapevole e rifugge da ogni catalogazione. Il suo stile pittorico, in grado di entusiasmare anche il fruitore meno attento, rimane però ben riconoscibile».

La mostra è visitabile da lunedì a sabato dalle 9 alle 18.30, domenica dalle 9 alle 12.30. È supportata da una pubblicazione a colori, editata dalla Kritios Edizioni e curata dallo stesso Signorello, che verrà data in omaggio a tutti i visitatori.

"Contesti espressivi" - Mostra bipersonale di Serena Capizzello e Antonella Serratore.
Museo Emilio Greco di Catania (piazza San Francesco d'Assisi, 3).
dal 20 al 28 ottobre 2018.

VERNISSAGE: 20 ottobre 2018, ore 17.30.
ORARI: da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 18.30, domenica dalle 9.00 alle 12.30.

lunedì 22 ottobre 2018

La Materia di Valeria Pierini e Luca Farini in mostra a La bottega dell’arte

Dal 27 ottobre all’11 novembre 2018 La bottega dell’arte, in Corso Vittorio Emanuele 94, a Foiano della Chiana (AR), ospita “Materia”, doppia personale di fotografia di Valeria Pierini e Luca Farini con il testo critico di Marco Botti



Sabato 27 ottobre, alle ore 18, l’apertura ufficiale a ingresso libero e gratuito.

Con questa mostra, organizzata dall’associazione culturale La bottega dell'arte, si inaugura la collaborazione con il progetto Incontri di fotografia. Da novembre a febbraio, infatti, all’interno della sede dell’associazione foianese verranno organizzati tre percorsi didattici che avranno come docenti proprio i due protagonisti dell’esposizione.

Dal 5 novembre al 17 dicembre 2018 il corso base “La fotografia – un'introduzione”; dal 19 al 20 gennaio 2019 il workshop “Sul volto”; dal 23 al 24 febbraio 2019 il workshop “Cose, luoghi e persone”.


 LA MOSTRA  
Cos'è un corpo per un fotografo? Come si può declinare il ritratto? Può essere questo solo un pretesto per indagare tematiche che vanno oltre il volto-corpo? E un corpo inanimato, può considerarsi un soggetto? 
“Materia” di Valeria Pierini e Luca Farini accosta una selezione di alcune produzioni dei due autori molto eterogenee tra loro. Ognuna, tuttavia, risponde agli interrogativi di cui sopra. Corpo, ritratto, soggetti e oggetti si uniscono e mostrano immagini oniriche – a tratti crude – che sono congelamento di azioni, persone e idee.

Scrive Marco Botti a cui è stata affidata la stesura del testo critico:
Materia, un concetto esteso che va a coinvolgere diverse scienze e discipline come la chimica, l’astronomia e l’economia. In fisica indica la sostanza di cui sono fatti tutti i corpi che abbiano massa e che occupino spazio, quelli che possono essere oggetto di esperienza sensibile. 
È tuttavia la visione filosofica di Materia, affrontata dall’uomo fin dall’antichità nella contrapposizione tra metafisica e naturalistica, quella che più interessa a Valeria Pierini e Luca Farini per il loro progetto a quattro mani, in cui due distinti universi fotografici viaggiano in parallelo e si confrontano sul tema del corpo – animato e non – e sulle diverse accezioni che si possono sviluppare da esso. 
Il corpo come pretesto per un’indagine artistico-filosofica per l’autrice umbra, un motivo per portare avanti e sviscerare il tema del ritratto per l’autore toscano”. 

 GLI AUTORI 
Valeria Pierini è un’artista-fotografa umbra laureata in comunicazione di massa. La sua ricerca si muove traendo ispirazione dalla letteratura e dalla filosofia. Spesso i suoi lavori nascono dall’incontro e dall’intervento di terzi soggetti che, tramite lo storytelling, forniscono le sceneggiature sulle quali poi scattare le foto. Valeria inquadra le cose come se fossero frame a cavallo tra il sogno e la realtà, dove non conta il momento che le ha viste nascere ma quello in cui vengono collocate in uno specifico ambito di significato: prima da lei che le crea e le metto dentro un racconto e in seconda istanza dal lettore. Ha esposto in collettive e personali in Italia e all’estero, tiene corsi e workshop e i suoi lavori sono stati selezionati in concorsi e festival. Tabula rasa è il suo primo libro, uscito nel 2016, ed è seguito nel 2018 da Topografia di una storia, catalogo del site specific dedicato a Foligno. www.valeriapierini.it

Luca Farini è un fotografo toscano. Dopo molti anni da appassionato e alcuni anni al fianco di un professionista del settore, Luca apre la sua attività, la Lightning Multimedia Solutions, e da subito cerca di dar forma a un progetto moderno di comunicazione per le aziende. La squadra cresce e si occupa di fotografia pubblicitaria e commerciale, video e dirette streaming, grafica e soluzioni per il web. Oltre alla parte commerciale Luca porta avanti la sua passione per il ritratto e cerca di svilupparlo e studiarlo con progetti e studi personali. In ogni caso il punto cardine rimane la ricerca nella/della comunicazione con il prossimo attraverso il linguaggio universale delle immagini. Immagini che una volta spogliate della tecnica si riducono da significante a significato. www.lightning-multimedia.it



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